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Tre mail di Alidad
Alidad Shiri, che abbiamo già incontrato nel marzo 2012, quando venne a Livorno presso il Centro Donna per presentare il suo libro "Via dalla pazza guerra", e che probabilmente tornerà a farci visita anche quest'anno, ci ha inviato due lettere che volentieri pubblichiamo. Nella prima lettera, che conclude rivolgendo a tutti noi i suoi auguri per il nuovo anno, presenta il tragico bilancio del 2012 nel suo Paese, dando notizia di eventi drammatici di cui i nostri mezzi di informazione ormai non parlano più: attentati, violenza, terrore, disperazione che hanno come origine un cieco fondamentalismo religioso e come funesta conseguenza la fuga (e spesso la morte in mare) di migliaia di profughi, nel generale disinteresse del mondo occidentale. Nella seconda delinea la
figura di Sima Samar a cui è stato assegnato quest'anno uno dei cosiddetti premi Nobel
alternativi (i "Right Livelihood Award"), riservati a coloro che si
sono distinti nel campo
della pace, dei diritti umani, della salute, dell'educazione o dell'economia, a
favore di una società migliore soprattutto nel Sud del mondo. Nella terza lettera, scritta immediatamente dopo essere tornato dalla visita a Livorno il 15 Febbraio, riprende un tema che purtroppo è molto presente nei suoi discorsi: quello della disumanità del fanatismo. Solo poche ore prima aveva spiegato ad un'attenta platea di studenti medi le sofferenze causate dall' intolleranza e l'assurdità di una guerra come quella che dilania il suo Paese; nel viaggio di ritorno è stato raggiunto dalla notizia di un altro gravissimo attentato verificatosi a Quetta, la città pachistana dove si era rifugiato all'inizio della sua vita di profugo bambino e dove tuttora vive quel che resta della sua famiglia. Un'autobomba, fatta esplodere in un mercato da fondamentalisti sunniti, ha provocato una strage tra la perseguitata minoranza Hazara di fede sciita a cui appartiene anche Alidad. Si parla di decine di morti, forse un centinaio, e di innumerevoli feriti, tra cui anche la sorella di Alidad, il quale si chiede cosa faccia la comunità internazionale per fermare questo massacro. Chi volesse scaricare e leggere le tre lettere, clicchi sulle seguenti parole calde:
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Aggiornato il: 24 febbraio 2013 |