COMUNICAZIONI RECENTI
18 Dicembre2012
Azione Globale Contro il Razzismo
e per i diritti di migranti, rifugiati e sfollati
01/12/2012 -- Come per il 2011, anche quest'anno la data del
18 dicembre è stata confermata come giornata di azione globale contro il
razzismo e a favore dei diritti di migranti, rifugiati e sfollati, a ricordo del
18 dicembre 1991, quando le Nazioni Unite adottarono la Convenzione per i
diritti dei lavoratori Migranti e le loro famiglie. Concretamente, però, in
questi venti anni ben poco è stato fatto in tale direzione e addirittura molti
governi dell'Occidente, Italia compresa, hanno di fatto ignorato quella
Dichiarazione.
Sono sempre più numerose e attive, invece, le organizzazioni di migranti da
Paesi come il Perù, la Tunisia, il Marocco, l'Ecuador etc. che si adoperano per
combattere il razzismo, l'indifferenza, l'ignoranza nei confronti del fenomeno
migratorio e le tragedie che troppo frequentemente ne derivano (in Italia a tal
fine agiscono varie organizzazioni a partire dall' ARCI).
Scopo di questa giornata di mobilitazione è appunto quello di diffondere la
consapevolezza e la conoscenza del problema, per favorire e coordinare meglio in
futuro queste azioni di lotta, unificandole magari in un Movimento Globale dei
Migranti.
Noi, come persone facenti parte di un’associazione di volontariato che
opera a Livorno presso il Centro donna, vorremmo partire dalla nostra esperienza
per fare alcune riflessioni sul tema del razzismo e per contribuire a creare una
mentalità diversa, più consapevole e più libera.
Come abbiamo detto, siamo una associazione di volontariato nata alcuni anni
fa per offrire alle donne migranti presenti a Livorno l’opportunità di
apprendere la nostra lingua e quindi di avere maggiori possibilità di inserirsi
fra di noi.
Ogni anno più di cento donne si iscrivono al corso di italiano da noi gestito e
che si svolge tutti i giovedì da ottobre a maggio. Si tratta di una “scuola”
particolare dove è possibile uno scambio di idee, un confronto, un dialogo, in
un reciproco dare e ricevere.
Il nostro corso non si limita a fornire gli elementi di base della lingua
italiana (e di questo le donne migranti sono riconoscenti avvertendone l’importanza),
ma offre anche a noi insegnanti volontari /ie la possibilità di toccare con
mano la vita, le difficoltà, le sofferenze e il coraggio di queste donne. Per
noi il fenomeno dell’immigrazione non è riducibile a un problema, a semplici
dati statistici, a percentuali di presenze in Italia, ma si identifica con quel
volto, con quella storia, con quella persona che ci sta di fronte, che possiamo
guardare negli occhi.
E’ questa stretta vicinanza che fa cadere i tanti pregiudizi ed i diffusi
modi di pensare (gli altri, i diversi sono “barbari”, ci fanno paura, sono
nostri nemici, non possiedono la nostra cultura, sono di altra religione, sono
qui per danneggiarci o per delinquere, certamente sono inferiori a noi). E’
sempre questa prossimità che ci permette di capire che gli altri! le altre sono
persone come noi, con i nostri stessi bisogni, con gli stessi sentimenti, con le
stesse aspirazioni. Scopriamo che non siamo così diversi quando ci avviciniamo
e ci incontriamo realmente.
Di conseguenza ti accorgi che il razzismo è frutto della nostra ignoranza,
della nostra chiusura, delle nostre paure, delle nostre difese, delle nostre
facili e frettolose generalizzazioni che conducono inevitabilmente al
pregiudizio e al tentativo di scaricare sugli altri tutto il nostro malessere
(il famoso meccanismo del capro espiatorio).
Se invece parli, comunichi, ascolti, scopri culture e tradizioni che spesso
hanno aspetti molto positivi. Basti pensare al profondo rispetto che certe
culture andine hanno per la madre terra (la Pacha mama): ogni volta che iniziano
a costruire una casa chiedono scusa alla terra perché stanno compiendo una
violenza nei suoi riguardi. Noi invece, dall’alto della cultura occidentale,
facciamo strage delle nostre coste, dei nostri monti, delle nostre foreste
cementificando senza limiti. Una domanda sorge spontanea: chi sarebbero i
primitivi?
Nel corso di questi anni di insegnamento abbiamo scoperto che molte delle
cosiddette “badanti” provenienti dai paesi dell’Est europeo, sono
diplomate e perfino laureate; si adattano ad una vita di estremo sacrificio con
orari massacranti, comprese le notti che non sono più esclusivamente dedicate
al giusto riposo. Sappiamo che questa situazione è frutto di uno squilibrio
generale, sia economico che politico, di una profonda ingiustizia globale in cui
versano milioni di esseri umani.
Il razzismo
ignora l’ingiustizia, lo sfruttamento di intere popolazioni, non vuole vedere,
non vuole comprendere. E’ frutto di ignoranza che spesso si traduce in
aggressività e violenza verso i più deboli, stravolgendo la nostra comune
umanità nel nome di un falso e ristretto concetto di identità e appartenenza.
Ci è sembrato opportuno in questi ultimi anni, assieme ad altre associazione
che operano presso il Centro donna, iniziare a dialogare con i giovani, entrando
nelle scuole per proporre incontri, confronti, dibattiti sul tema della
diversità. Solo così, creando una cultura nuova, superando le paure, togliendo
dagli occhi le incrostazioni che impediscono di vedere e di capire, potremo
sperare di costruire un mondo in cui cogliere e vivere sempre di più la comune
appartenenza.
Links utili:
http://www.aljarida.it/articolo/novita-su-cio-che-succedera-nel-mondo-il-18-dicembre-2012
http://www.globalmigrantsaction.org
www.redandinademigraciones.org
http://cmhecuador.org/site/laBienvenida.aspx
http://primomarzo2010.blogspot.it/
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1 su You Tube
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CI SIA ACQUA AI DUE LATI (ore 16-18 del Giovedì in Via Strozzi, 3 Livorno)
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